Il mio nome è Bohumil

Nel decimo anniversario della morte di Bohumil Hrabal, un omaggio al grande scrittore che ha saputo raccontare così bene il surreale della realtà, con un linguaggio visionario e semplice.
Storie sempre attuali, di uomini che attraversano la vita con inconsapevole leggerezza, coraggio e sentimento.
In un presente dove coraggio, visioni e leggerezza sembrano mancare, queste sono storie importanti da raccontare e da ascoltare.
 
“Nel 1936, anzi, nell’ottobre 1936, precisamente l’undici ottobre 1936 alle ore 12 arrivai all’Hotel Paris a Praga. Era così bello che quasi svenni…”
Comincia  così la storia  dell’incredibile vita di Bohumil, cameriere di statura bassa che teneva la testa alta sperando che il collo gli si allungasse. Ma piccolo era e piccolo sarebbe rimasto.
Una vita che attraversa la guerra, l’occupazione nazista di Praga e dell’intero  paese, fino alla sconfitta dei tedeschi.
Sono anni cruciali nella storia del novecento, il popolo ceco affronta l’ostruzionismo quotidiano, simbolo della resistenza cittadina antinazista. Ci mostra dagli occhi di un cameriere un’ingenuità che non coglie le contraddizioni negli avvenimenti che sconvolgono la vita delle persone intorno a lui.
Storie di commessi viaggiatori, prostitute, soldati, maître di hotel, camerieri, vittorie, sconfitte, soldi, miseria, dolore e felicità.
Bohumil, malgrado tutto aveva una stella, una buona stella che non lo abbandonava mai. Perché lui nella sorprendente sorpresa, nell’incredibile che diventava realtà, ci credeva. Sempre. 
 

SCHEDA

  • Il mio nome è Bohumil
  • Di: Jacob Olesen, Giovanna Mori, Francesco di Branco
  • Con :Jacob  Olesen
  • Liberamente tratto da: "Ho servito il re d’Inghilterra" di Bohumil Hrabal.
  • Regia: Giovanna Mori
  • Consulenza artisca: Giovanni Calò, Leone Pompucci.
  • Consulenze musicali: Paolo Rossi
  • Luci: Carlo Oriani Ambrosini